«Dopo il lockdown che ne dici di fare una vacanza in bicicletta ?»
Chiara e Francesco raccontano la loro ciclo-vacanza nelle valli trentine, altoatesine e austriache.

Prima parte

Aria tra i capelli


FRANCESCO - Un giro in bici di più giorni? Ma cosa vi viene in mente? Non avete altro da fare?

Prima una presentazione: sono Francesco, sposo felice e padre felice di tre marmocchi ormai grandi, che possiamo lasciare a casa per qualche giorno senza preoccuparci tanto. Da tantissimi anni mi piace andare in bicicletta: una bicicletta turistica, tutt'altro che competitiva, senza fretta, senza paura di fermarmi a guardare un panorama o solo a fare un riposino, ma con la voglia di sentire le libertà che la bici dà, la soddisfazione di poter dire: “ci sono arrivato!”. Per intenderci: per andare a lavorare uso la bici, per andare dove devo andare uso la bici, se posso. Quasi un'estensione di me stesso. Non pensiate che sia né un atleta, né un patito: tutt'altro. Solo uno a cui piace andare in bici.

Negli anni passati avevo fatto alcuni giri di più giorni, ma mai così lunghi con Chiara. La svolta è avvenuta quando nella nostra vita è entrata una bici a pedalata assistita: l'ideale per livellare i due passi, che altrimenti mi vedrebbero un po' troppo più veloce di lei, specialmente in salita. Per cui, da qualche anno ci facciamo qualche giro insieme, quasi sempre in giornata, magari quando siamo in vacanza e ci siamo portati dietro i mezzi. L'anno scorso l'ho portata fuori per due notti, ed è andata bene.

Quest'anno ho aspettato il momento giusto, come un felino che tiene d'occhio la preda, in attesa del momento di debolezza, ed eccolo! Dopo il lockdown, giornata limpida, umore sereno: “Che ne dici se ci facciamo un giro in bici di una settimana?” Ok, avuto il consenso. Adesso manca solo tutto.

CHIARA - Marzo in casa, aprile in casa, maggio in casa, giugno più o meno in casa ... guardando dal terrazzo la natura che cambia: non ne potevo più! Mesi e mesi di chiusura mi hanno fatto desiderare di non avere più mura intorno. Aria e libertà erano le parole che mi continuavano a venire in mente pensando a qualche giorno di vacanza che mio marito Francesco ed io avremmo potuto fare. Ed ecco che all'improvviso arriva la sua proposta: “Che ne dici se facciamo un giro in bici di una settimana?” ... beh ... quasi quasi ... perché no? Calzava tutto a pennello: aria tra i capelli (o meglio sopra il casco), possibilità di far scivolare pensieri e preoccupazioni sulla scia delle ruote della bici, non sentire la costrizione delle mura di un appartamento o di un albergo, libertà di poter anche cambiare strada e allora, perché no? Forse con un po' di incoscienza ho accettato la proposta.