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«Tour d'autunno: Rijeka - Dubrovnik e ritorno»
Incredibile ciclo-viaggio di Luca Vignazia in soli 6 giorni

Alzi la mano chi non è mai stato tentato di affrontare quel tratto di strada che da Trieste porta verso est magari a Dubrovnik. Consulti la mappa e beh! facciamo fino a Zadar che non esageriamo. Arrivare a Dubrovnik è roba per chi ha tanti giorni di ferie mica per gente comune che li conta sulle dita delle mani e un piede. Magari qualcuno ci ha già pensato e così cerchi nel web. Manco a dirlo eccolo qui: lui si è arrivato a Dubrovnik ed è pure tornato a Trieste e cosa da non credere in soli 6 giorni. Anche per oggi il pirata coraggioso che si nasconde in noi va a dormire un po' abbacchiato. Il pirata coraggioso invece che ci è riuscito si chiama Luca Vignazia. Come tanti cicloturisti Luca tiene nota giorno per giorno del viaggio, dei km percorsi, delle sensazioni e ha deciso di raccontarceli. Sono sei puntate appunto per sei giorni di viaggio. Sei racconti che coinvolgono, che ti fanno quasi sentire il profumo del mare o il suo rumore come quando si avvicina una conchiglia all'orecchio.

Prima parte

Volevo il mare


Le idee su dove andare, spesso, vengono così: affiorano dal nulla una mattina o un pomeriggio qualsiasi. Qualche volta di sera, prima di andare a letto, complice una cartina aperta a caso o un nome sentito in televisione. Può capitare che sia anche un luogo già visitato, magari in altro modo, e che si desidera ora raggiungere in bicicletta. La maggioranza delle volte però, è il nostro inconscio che, senza ragione, si rilassa e lascia emergere un'idea, come una bollicina di aria nascosta da tempo in un anfratto in fondo al mare che, senza ragione, sfugge e torna in superficie.

La storia di quella bollicina rimane spesso sconosciuta: quante sono le informazioni che riceviamo, quotidianamente e che finiscono a sedimentare dentro di noi, silenti, per anni e, in taluni casi, per sempre? Qualche informazione, invece, forse per sinapsi sconosciute, torna a raggiungere la nostra coscienza e, se parliamo di viaggi in bicicletta, diventa quell'idea che ci fa aprire la mappa, consultare le previsioni del tempo, cercare informazioni in rete, preparare i bagagli, puntare la sveglia, indossare le scarpe da bici, fare la prima pedalata. E, finalmente, partire.

Organizzare il necessario per questo breve viaggio aveva messo alla prova la mia motivazione e aveva aggiunto stanchezza a stanchezza. L'autunno inoltrato, con le giornate che iniziano ad accorciarsi, erano in sintonia con le mie energie, già provate da un'estate vissuta senza risparmiarmi.

Le previsioni meteorologiche che preannunciavano una settimana di caldo anomalo per la fine di ottobre mi avevano però aiutato a radunare tutte le forze, con la speranza di poter vivere un'avventura dal sapore insolito: quel gusto particolare che ha il mare quando il chiacchiericcio dei turisti e il rumore delle auto e delle moto sono distanti, sparpagliati chissà dove e diluiti fino a scomparire.

Avevo deciso di percorrere, partendo da Rijeka, la Jadranska Magistrala, la strada che appunto da Rjieka arriva a Podgorica in Montenegro. In estate è terreno di sfida tra bagnanti e motociclisti, i primi alla ricerca dell'ultima spiaggia, i secondi alla ricerca dell'ultima piega, come testimoniano le numerose lapidi sul lato della carreggiata. In autunno confidavo invece che la Magistrala assecondasse il mio desiderio di silenzio. Volevo essere un privilegiato vivendo quell'autenticità che alcuni luoghi offrono solo a quelli del posto, nella quotidianità del fuori stagione; volevo il Mare e volevo che la Magistrala me lo presentasse, dal basso quando asseconda la costa, e dall'alto, quando sale tra le rocce verso il cielo.


Il primo giorno la Jadranska Magistrala tra Rijeka e Zadar mi ha coccolato: gli oltre duecento chilometri, con le spiagge deserte e i paesi sonnacchiosi che punteggiano il percorso, uniti ad una temperatura ideale, hanno cancellato man mano ogni mia incertezza o dubbio: pedalata dopo pedalata, tutte le nuvole sono scomparse e, dentro di me come là fuori, ha iniziato a splendere un cielo di un blu indescrivibile.